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13 ottobre 2014

Batteri sempre più resistenti agli antimicrobici

Gli antimicrobici sono utilizzati per controllare le infezioni batteriche nei pesci ornamentali e sono regolarmente aggiunti all'acqua quando questi pesci sono spediti per contrastare la crescita di potenziali patogeni durante il trasporto.

I dati raccolti da un gruppo di studiosi in "High Prevalence of Multidrug-Tolerant Bacteria and Associated Antimicrobial Resistance Genes Isolated from Ornamental Fish and Their Carriage Water" suggeriscono che batteri resistenti a determinati trattamenti vengono trasportati assieme ai pesci (possono essere batteri che vengono trasportati nell'acqua ma anche batteri che possono essere ospiti degli stessi pesci).

Tra gli aspetti di maggiore interesse di questa ricerca ho notato che questo fenomeno è maggiormente verificato nel caso di pesci tropicali (piuttosto che di pesci d'acqua fredda) e che le origini di queste spedizioni sono Manaos(Brasile), Guyana, Colombia, Singapore. Alcuni di questi luoghi d'origine ci sono familiari perchè vengono spesso citati da alcuni negozianti quando ci danno informazioni sui loro fornitori.

Le mie considerazioni personali:
Come giustamente dicono gli autori della ricerca, questi risultati dovrebbero essere un punto di partenza per la prevenzione nell'ottica di evitare la diffusione di agenti patogeni resistenti che possono essere nocivi per la salute umana e animale. In questa ottica la sensibilizzazione è un aspetto fondamentale per anticipare una burocrazia spesso lenta e poco efficace.
I fornitori (soprattutto i grandi allevatori) dovrebbero sostituire l''utilizzo di antibiotici a scopo preventivo con migliori condizioni di allevamento.
I negozianti dovrebbero fare un passo indietro ed abbandonare il transhipping ormai utilizzato dalla maggiorparte di loro (vi ricordo che il transhipping è illegale) per tornare a fornitori che danno maggiori garanzie anche se a costi leggermente maggiori.
Gli acquariofili dovrebbero smettere di comprare da negozianti che hanno spesso pesci colorati artificialmente, troppi decessi degli esemplari in vendita (o peggio ancora un cattivo stato di salute evidente), fanno prezzi sospettosamente troppo bassi, mettono in vendita pesci troppo magri e spesso deformati, non hanno quella sensilibità che ci si aspetterebbe quando si ha a che fare con degli esseri viventi (tutti segnali di un atteggiamento poco professionale e irrispettoso delle norme vigenti e dell'aspetto etico che spesso sono associati ad una importazione senza scrupoli).
Per quanto non sempre efficace, è bene inserire i pesci nell'acquario buttando tutta l'acqua con cui sono stati trasportati e possibilmente cercando non solo di acclimatarli correttamente, ma di effettuare anche una quarantena anche se della durata di poche ore o pochi giorni.

Il sistema di prevenzione innaturale (con l'utilizzo di antibiotici ma non solo) porta inoltre ad una perdita da parte dei pesci delle loro capacità immunitarie. Talvolta si giunge anche ad un indebolimento generazionale (e quindi a livello genetico) che si riperquote sugli esemplari che acquistiamo quando entrano in contatto con determinati patogeni. In merito a questo aspetto dovrebbero acquisire una differente sensibilità anche quegli acquariofili che nell'atto della riproduzione dei propri esemplari utilizzano qualsiasi sistema "poco naturale" per ottenere migliori risultati (non solo come percentuale di sopravvivenza, ma anche come velocità di accrescimento). Ma questo è un altro argomento, ne riparleremo in un altro momento.



Bibliografia 
Verner-Jeffreys DW, Welch TJ, Schwarz T, Pond MJ, Woodward MJ, Haig SJ, et al. High prevalence of multidrug-tolerant bacteria and associated antimicrobial resistance genes isolated from ornamental fish and their carriage water. PLoS ONE. 2009;4:e8388. PubMed
http://dx.doi.org/10.1371/journal.pone.0008388